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Archive for settembre 2010

Incontro-dibattito sull’attualità del pensiero di Marx

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La scomparsa di Edoardo Agnelli

Lo scorso 14 Luglio a Bologna, organizzato dall’associazione Eur-eka, si è tenuto un’incontro pubblico sulla figura di Edoardo Agnelli, tragicamente scomparso nel novembre di dieci anni fa.
Stante l’assenza dell’ultimo minuto di Giuseppe Puppo, autore dell’inchiesta edita da Koiné “Ottanta metri di mistero”, eccellente tentativo di ricostruire la dinamica degli eventi inserendoli nel contesto della vita dell’erede della famiglia più potente d’Italia, a raccogliere l’invito degli organizzatori è stato l’esperto di questioni finanziarie nonché amico personale di Edoardo, Marco Bava. Facendo tesoro della recente puntata della trasmissione televisiva “Complotti” de La7 dedicata al caso, che è stata commentata passo a passo, Bava ha delineato il quadro emotivo della scomparsa di Edoardo, sollevando una serie impressionante di dubbi sulla ricostruzione dei fatti ufficialmente accettata. Perplessità già in parte evidenziate nel testo di Puppo e che, con il passare del tempo, si arricchiscono di nuove sfumature.
Durante la serata bolognese, Bava aveva condiviso con il pubblico presente l’auspicio che venisse finalmente trasmesso un servizio giornalistico commissionato dalla Televisione di Stato e che giaceva nei cassetti della stessa ormai da tempo. A giudicare dalla notizia che riportiamo sotto sembra proprio che sia arrivata l’ora. C’è solo da sperare che questo contributo serva a far riaprire le inchieste giudiziarie in merito come chiesto da più parti. Qualcuno, a distanza di anni, continua intanto a pensare che con Edoardo Agnelli ancora vivente, alla FIAT le cose avrebbero preso una piega assai diversa dall’attuale.
MILANO – Un «insofferente che soffriva», uno che «non vedeva possibilità di una vita felice» (Lapo Elkann, nipote). Un «adolescente perenne», un «Pollicino che si doveva confrontare con la grande storia di una grande famiglia» (Vittorino Andreoli, psichiatra). Uno che «si ribellava verso le cose costituite» (Lupo Rattazzi, cugino).
Edoardo Agnelli, figlio di Gianni e Marella Caracciolo, era di tutto questo un po’. Classe 1954. Un uomo stretto fra solitudine e filosofia, affascinato dalle religioni, deluso dalla vita. La mattina del 15 novembre 2000 si alzò di buon’ora nella sua villa, collina torinese. Infilò la giacca sul pigiama e «scappò» dalla scorta, si mise alla guida della sua Croma, imboccò la Torino-Savona e tirò dritto fino al chilometro 44,800. In quel punto – territorio di Fossano – c’è un viadotto alto 73 metri. Ed è fra i ciottoli e le erbacce ai piedi dei suoi pilastri che il corpo di Edoardo viene trovato, quella stessa mattina, dal pastore Luigi Asteggiano.
Sono passati dieci anni ma è come se il tempo si fosse fermato. Le domande restano le stesse. È stato un suicidio? E come mai nessuno lo ha visto quando ha accostato, è sceso, ha scavalcato il guardrail e si è buttato? Perché non è stata fatta l’autopsia? E se invece fosse stato un omicidio? Seguendo quest’ipotesi si finisce negli orari che non tornano: per esempio il pastore che dichiara di averlo trovato fra le otto e le otto e mezzo mentre il telepass dell’autostrada segna il passaggio della Croma alle 8.59. Poi c’è la scorta che non lo segue: come mai?
La lista delle domande senza risposta è ben più lunga. Le ha messe tutte in fila Giovanni Minoli con la sua La storia siamo noi. La puntata di giovedì 23 settembre si intitolerà L’ultimo volo (Raidue, ore 23.30) e sarà dedicata al giallo di Edoardo Agnelli, alla sua vita bruciata e a quel che resta del suo ricordo. Sette, il magazine del Corriere della Sera in edicola giovedì, anticipa l’inchiesta tivù con un lungo servizio (Decennale di un suicidio presunto). Nelle sue pagine un’intervista a Minoli, la ricostruzione del caso, fotografie di casa Agnelli, parte dell’intervista rilasciata a Raidue da Lapo Elkann e il profilo psicologico di Edoardo a cura di Vittorino Andreoli.
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Notizie varie da Bologna

1) La Provincia di Bologna non trova di meglio da fare che unirsi alla propaganda atlantista schierata a tutto campo in questi giorni contro l’Iran sfruttando il caso della donna iraniana Sakineh; oltre all’affissione di una gigantografia davanti alla sede in via Zamboni 13, è stato approvato all’unanimità in consiglio provinciale un ordine del giorno su Sakineh che ricalca i clichè tipici della propaganda imperiale atlantica già vista e rivista in passato per demonizzare altri “stati canaglia”.
2) I Grillini  eletti in regione si scannano con i colleghi dell’IDV :  ; in palio c’è il primo posto nella classifica dei più puri ed integerrimi nemici di Gheddafi;  siamo all’apoteosi dell’ignoranza, del pregiudizio e dell’islamofobia.
3) Carlos non demorde e rilancia la pista della Cia e del Mossad nella strage di Bologna. Il contesto delineato dallo “sciacallo” per la strage mette in luce le radici della strategia della tensione  e sullo status  di “colonia USA” in cui versa  tutt’oggi l’Italia.

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