Archivio

Archive for giugno 2011

IL VENTO PORTA FARFALLE O NEVE

MERCOLEDI’ 29 GIUGNO ALLE 19,30


PRESSO “COSTARENA” –CENTRO SOCIALE GIORGIO COSTA, VIA AZZO GARDINO, 48

 

FRANCESCO ALOE

presenta

IL VENTO PORTA FARFALLE O NEVE

(Edizioni Ambiente/Verdenero)
Interviene lo scrittore PATRICK FOGLI

Incontro organizzato in collaborazione con la Libreria Irnerio
(http://www.libreriairnerio.blogspot.com/)

“IL VENTO PORTA FARFALLE O NEVE” è un thriller avvincente che mette finalmente in luce le molte complicità nella strage  del 1991, ‘l’Ustica dei mari’, in cui a Livorno il traghetto “Moby Prince” entrò in collisione con una petroliera ancorata a tre miglia dal porto, prendendo fuoco. A bordo muoiono carbonizzate 140 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio, e solo una riesce a salvarsi.

Livorno, 10 Aprile 1991

Dove erano i soccorsi? E cos’è accaduto quella notte? Un tragico incidente provocato dalla nebbia o il criminale tentativo di coprire un fiorente traffico di armi e rifiuti tossici in partenza da quel  porto? Circa vent’anni dopo, Fratello, un killer al soldo della ‘ndrangheta, riceve dal proprio boss il solito incarico di sempre. 
Così, insieme all’amico e complice Nino, parte per un viaggio che lo condurrà in Marocco e in Spagna sulle tracce delle sue nuove vittime. Ma questa volta niente va come deve andare, e nel suo lungo peregrinare il killer scoprirà il legame che unisce il boss alla più grande tragedia avvenuta in acque italiane. Un viaggio doloroso, alla scoperta di una delle pagine più vergognose della recente storia del Belpaese.

Francesco Aloe è un giovane autore calabrese, al suo primo romanzo importante, che si confronta con un tema spinoso, tanto più doloroso perchè esce a pochi mesi dall’archiviazione del caso, avvenuta il 21 dicembre scorso. Il volume ha la prefazione di Luchino Chessa, dell’Associazione  Familiari delle vittime del Moby Prince.

       ———————————

 L’ingresso al centro sociale Giorgio Costa  è riservato ai soci – Tessera Uni.Ass.Bo €3 – Sono riconosciute anche le tessere Ancescao.

Per informazioni e contatti: eur-eka@libero.it

Categorie:Mafie, Sovranità

Alma Mater Pecororum

L’Università di Bologna dovrebbe essere senz’altro uno dei gioielli e simboli della città per via della sua illustre storia, essendo la più antica università d’Europa e  per il grandissimo numero di studenti illustri che l’hanno frequentata in tutti questi secoli e che con il loro contributo hanno universalmente arricchito il sapere in moltissime branche degli studi umani, dalla giurisprudenza alla medicina, dall’astronomia alla mineralogia. Ne sono testimonianza, tra l’altro,  i numerosi ed importanti musei universitari che, sparsi per la città, raccolgono i frutti di tanti secoli di fatiche di studenti e professori, italiani e stranieri, ne è testimonianza l’Archiginnasio e la torre della Specola.

Sicuramente dal 1088, anno della sua fondazione, ad oggi,  la storia della  nostra università non è stata sempre caratterizzata da un costante  miglioramento qualitativo, ma avrà avuto senza dubbio  dei periodi alti e  bassi, anni in cui l’università  marciava a pieno ritmo, in cui la qualità del corpo docente e degli studenti era elevata, le strutture universitarie moderne ed adeguate, il rapporto con la città positivo, la sudditanza ideologica alla Chiesa cattolica assente e forte e potente il libero pensiero,  altri anni in cui la qualità degli studi diminuiva, le strutture si facevano decadenti, il rapporto con la città difficile, l’indipendenza degli studi diminuiva fino a ridursi a semplice cassa di risonanza delle bolle papali con il corpo docente fossilizzato nelle sue vetuste credenze per opportunismo ed inerzia. Continua a leggere

PILLOLE CITTADINE

I vertici della Cineteca scrivono, dopo che per nove giorni al cinema Lumière – sala d’essai per eccellenza in città – è stato proiettato a rulli invertiti The tree of life, l’ultimo film di Terrence Malick vincitore della Palma d’Oro a Cannes:

“Potrebbe essere lo spunto per una interessante riflessione, sia in 
chiave psicanalitica, che sociologica sulle condizioni della fruizione 
(e della percezione) dell’opera cinematografica nell’attuale impero 
mediatico…”

Un sonoro pernacchione agli intellettuali da salotto di casa nostra, convinti adoratori dei Divi di Stato a stelle strisce (a cominciare dall’ex “Amerikano” Clint Eastwood, ora santino dei cinefili politicamente corretti, per l’invito del quale in città è stata persino organizzata una colletta) e incalliti diffusori di propaganda atlantica a spese del contriBUEnte.

PS: Un appuntamento “imperdibile” al Lumiére; ma prima val la pena di leggere questo anche se  forse vi passerà la voglia di andare al cinema.

Looking for Europe

Venticinque anni fa nasceva in Inghilterra la scena delle musiche apocalittiche. Protagonisti indiscussi di questa controcultura radicale furono Throbbing Gristle, Psichic TV, Coil, Current 93, Death in June e Sol Invictus, esponenti dell’industrial e del folk apocalittico. Apparentemente distanti nell’estetica musicale, questi generi di culto appartengono però a quel “cuore oscuro” della vecchia Inghilterra, destinati a rappresentare un progetto di opposizione totale al degrado della società dello spettacolo contemporanea nichilista e sempre più vuota.

Tra sperimentazioni avanguardiste e suoni ancestrali, ricerche esoteriche e indagini sociologiche, ribellioni esistenziali e tensioni patriottiche, ambigue provocazioni e pose autoironiche, nasce quell’atteggiamento che Antonello Cresti nel suo Lucifer Over London definisce”mitomodernismo” per descrivere il senso di rivolta di una generazione che ha saputo coniugare il mezzo futurista allo scopo tradizionale.

Quali potrebbero essere, alla luce del XXI secolo e delle nuove tecnologie di comunicazione, le “culture dissidenti” capaci di esprimere un’Europa alternativa all’attuale organismo spoliticizzato che ha sede a Bruxelles?

Ne parliamo con Antonello Cresti e Nico Solìto (Lia Fail).

Dopo la discussione, concerto con due gruppi bolognesi interpreti delle musiche apocalittiche:

Lia Fail (neo-folk – Bologna) e Il Serpe del Mondo (tribal-folk-ambient – Bologna)